In attesa dei ballottaggi elettorali – Chissà chi vincerà a Roma? Raggi o
Giachetti? E a Torino? Fassino o Appendino? – si assiste indolenti all’entrata
in uso di abitudini che destano forti emozioni e promuovono improvvisi
turbamenti.
Si scatena la critica sulle posizioni italiane rispetto ai gay! C’è chi
vuole vedere bandiere arcobaleno ovunque. E non si dà pace perché niente
sventola sulle bacheche di facebook. “Solo video ridicoli” di cani e padroni
che scodinzolano. La gioia di un canguro che cerca rifugio o accoglienza.
Qualcuno che ride e scorreggia in faccia a chi mangia un gelato seduto fuori da
un bar.
“Che magnifica visione.”
C’è chi ride come prima e dopo.
Si ride in attesa di sapere chi vincerà a Milano tra Parisi e Sala.
Chi vince che cosa avrà in premio? Diventerà Sindaco? E’ un premio o un
impegno morale prima che estetico? L’armonia e la forma ideale dei corpi che
seguono linee di confine.
Appesantiti dai dubbi, corpi senza forme occupano i divani per assistere a
quattro coglioni che giocano a pallone!
Povera Francia, France eternelle, assillata da fanatici di ogni
tipo. Almeno un po’ di sollievo per Hollande che esulta sugli spalti di uno
stadio senza bombe. Meno male che c’è l’Albania che rinuncia alla guerra.
Coi russi, invece, coi russi si perde il decoro: prima sono con te,
combattendo fianco a fianco da alleati, e poi devastano Marseille. E’ un
dialogo che non dura!
In attesa dei ballottaggi si sorride senza un perché. Veramente
si vorrebbe sputare in faccia a tutti la verità che si è coi cinque stelle!
Però meglio far finta di parlare di politica, di critica politica: Gianni
Amendola e Antonio Salandra. Poi si rinuncia e si parla di partiti, di destra e
sinistra, di Renzi, di De Luca – che c’entra sempre per qualche novità. Si
parla di Sgarbi, un altro che non manca mai, adesso è stato persino rivalutato
come volto televisivo. Che compagnia, con la Berlinguer e Mieli. Qualcuno già
sbuffa, un altro dorme.
“Ma che cazzo di goal mancato! No!” cambio canale. “No!” cambio canale
anche di qua. “No, non va bene!” cambio ancora canale. “Sì!” cambio canale
un’altra volta. “Sì!” cambio posizione e canale. “No” cambio città, cambio
posto, cambio vita, cambio il mondo! “No, il mondo non cambia!” si dice,
stupidamente. “Il mondo cambia, eccome se cambia.”
Cambia lo superficial/ cambia también lo profundo/
cambia el modo de pensar/ cambia todo en este mundo// Cambia el clima con los
años/ cambia el pastor su rebaño (gregge)// y así como todo cambia/ que yo
cambie no es extraño. // Cambia todo cambia/Cambia todo cambia/ Cambia todo
cambia/ Cambia todo cambia. // Cambia el sol en su carrera/ cuando la noche
subsiste/ cambia la planta y se viste/ de verde en la primavera// Cambia el mas
fino brillante/ de mano en mano su brillo/ cambia el nido el pajarillo/ cambia
el sentir un amante.
In attesa dei ballottaggi elettorali tornano i marò, con le loro istanze.
L’ìndia ha chiuso i suoi rapporti con l’Italia. Anche tra Francia e Russia c’è
qualche disagio di troppo e qualche fermo di turisti in vacanza. “A Marsiglia! Ma è pur sempre vacanza!”
In attesa dei ballottaggi elettorali il mondo cambia, cambiano le
opinioni. Cambia l’intenzione di voto, cambiano le volontà di chi voleva andare
al mare: “Ma con questi temporali quotidiani passa la voglia!”. Passano gli anni
e cambiano le voglie.
In attesa dei ballottaggi elettorali potrebbe arrivare anche la fine del
mondo, perché il mondo che c’era non c’è più.
In attesa dei ballottaggi elettorali niente è più come prima.
Aspettiamo tempi migliori per ritrovare morale, etica, condotta, estetica.
Prima che tutto cambi.
In attesa dei ballottaggi elettorali si aspetta domani la partita.
“Conte è uno che cambia: un innovatore, uno che sa quel che fa, quel che
vuole e quel che non vuole, quel che dice e quel che non dice!”
In attesa dei ballottaggi elettorali è triste pensare che tutto cambia.
C’eravamo abituati a Pisapia. Che cosa succederà dopo i ballottaggi elettorali?
In attesa dei ballottaggi elettorali, Berlusconi ha subito un intervento al
cuore. C’è stato già chi l’aveva dato per morto.
Ci si abitua troppo facilmente alla morte degli uomini politici.
In attesa dei ballottaggi elettorali almeno c’è il calcio che solleva gli
animi.