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martedì 20 giugno 2017

Horror community - Scrittori

Che pena suscitano certi che pensano di farla franca, credendosi formati all'arte della persuasione, sicuri di apparire interessanti con certe domandine da mentecatti. Si proclamano scrittori, blogger,  giornalisti. 
Sono in vendita sui social, coi loro post rivolti a delle oneste persone che hanno bisogno di riferimenti, evidentemente, di un confronto più opportunamente. E queste anime vive si mettono in comunicazione con chi è morto, con chi non ha speranza  di vita. Convinto che gli altri non riconoscano la sua morte, evidente in ogni espressione.
Lo scrittore pallido, con le orbite tristi e lugubri, venuto dall’aldilà per seminare orrore, panico e sgomento, posta i suoi tre righi di parole inutili, vuote, senza decoro, altre  volte pubblica qualche immagine già nota a tutto il mondo, e chiede sfacciatamente a quelle povere anime generose di sentimenti e di bene cosa pensano di quelle brillanti idee, di quelle sue funebri ispirazioni. 
Mettono tristezza. Lo sanno bene quelle anime giuste e pie. Hanno pietà di lui e delle sue proposte, ma non vogliono uccidere chi è già morto. Anzi, con quel mi piace in più sperano che la smetta, che ritorni da dove è venuto, che non possa più tormentare nessuno.
Lo scrittore e il blogger non sanno di essere stati riconosciuti nella loro natura consunta e tragica, si illudono di aver saputo eludere l’attenzione di chi gli accorda il suo piacere. In realtà è tragico anche il gesto dell’anima scossa delle persone pie. Ma lo scrittore e il blogger continuano, il primo proponendo il primo rigo del suo nuovo libro e il blogger con la proposta della ricetta della settimana, una zuppa formidabile che mangiava da piccolo a casa di sua nonna. 

“Era una serata chiara che lentamente scurava. Non riuscivo a prender sonno…” I tre puntini sono d’obbligo: eccetera, significano nella mente consumata dello scrittore. Ulteriormente.

“Insalata di pomodorini tagliati a dadini, pane raffermo inzuppato in acqua tiepida. Aglio, olio di karité,” una variante all’antica ricetta della nonna, ideale per chi ha difficoltà agli occhi e altre sofferenze diffuse. “Origano delle colline senesi, germogli di tuberi coltivati in terreni acidi e quattro olive nere.”

Ecco la mattinata passa in questo modo.

Nel pomeriggio domanda-indovinello-prova di cultura-dove si vince o si perde la reputazione di sé verso gli altri e degli altri verso se, sé, sì, si: “Qualcuno di voi sa dare una spiegazione, utilizzando un sinonimo, una parola sola, di cosa significhi analemma?”
Chi dà, da, ad, od anche scrive la risposta per primo passa a un livello superiore della community.

La sera, il blogger e lo scrittore morti augurano buona vita a tutti, prima di ritirarsi nelle loro stanze marmoree ricoperte di terra bruciata.

“Che sollievo” sussurrano, chiudendo gli occhi, spirando. 

lunedì 19 dicembre 2016

Amen

Non sono più le parole una fonte di conoscenza. L'erano una volta, quando l'uomo era capace di interpretarle nel loro significato ulteriore e finale. Adesso per avere un minimo di scambio formale, estetico, bisogna ricorrere a video e foto, gli analoghi della X, la croce, per gli analfabeti di una volta.
Non è incoraggiante un intorno di questo tipo, ma d'altra parte non si può sperare di più da chi non ha come pensiero urgente la necessità della lettura, della critica, del sentimento della formazione di un pensiero critico.
Beh, allora buona visione!
E, per piacere, non insistete con immagini che sono vomitevoli! Scambiatele tra di voi, per farvi qualche risata! A me non va di ridere!
E ridere non fa bene a tutti! Ad alcuni fa morire! A tal proposito si rimediti l’Umorismo di Pirandello.
Lasciatemi naufragar nel pensier mio, ch'è m'è dolce!
Non è importante, comunque, apprendere parole complicate, cercate di comprendere, per essere soggetti di valore. Importante è essere uomini o donne di valore: oggi è necessario specificare anche i generi - tanto è lontano il pensiero dall'immagine ideale di sé. Non si è valorosi se ci si mette in posa su fb. Valoroso è il dolore e il coraggio di abbracciarlo nella sua finitezza intima ed essenziale. Valoroso è andare incontro con sussiego, trattenendo il respiro, spaventati e ansiosi di essere parte di una verità.
La carne corruttibile dal tempo è la verità di tutti i corpi finiti, resi rigidi dal loro sorriso sereno e finale che li rappresenta nella meraviglia di quella pace inspiegabile
L’uomo reale, di carne e di sangue, è immagine dello Spirito del mondo.
Gli spiriti non hanno immagini, sono invisibili.
I pensieri rendono loro forma e immagine che non fa ridere o piangere. L’immagine è sacra e non va maltrattata con nessuno stratagemma.
L’immagine di Dio non è dottrina, è tormento e contemplazione dell’eternità.

Amen è la parola vana che rende parte di un gregge. La parola consapevole che rende verità al mistero è: Credo. 

mercoledì 21 settembre 2016

Ignoranti!

Siete ignoranti. Pertanto in difetto.
Il non sapere non è una colpa. Ma l’ignoranza sì, l’ignoranza rende colpevoli.
Il non sapere rende l’uomo uomo. L’ignoranza gli nega la facoltà di entrare in contatto con il mondo esterno.
L’ignorante è una minaccia contro l’umanità. Va perdonato quando non può essere innalzato
La consapevolezza di non sapere crea nell’uomo tensione verso il sapere.
L’ignoranza lo confina nella volontà consolidata delle sue mancanze. L’ignorante è chi non sa di non sapere, pertanto immagina finanche di sapere. Immagina -  senza credere, per credere ci vuole conoscenza - perfino che gli altri non si accorgano della sua ignoranza.
L’ignoranza si riconosce al di là dei travestimenti, da lontano e a priori da qualsiasi espressione.
L’uomo tende alla sapienza, al sapere.
L’ignorante tende al nulla, alla volgarità della sua esistenza inutile.

Certo c’è sempre un altro ignorante da qualche parte che porge la mano! 
Ma alla fine, quando la commedia sarà conclusa, non senza rimpianti, rimarrà quel lume di umanità che darà ragione a chi quella verità l'ha meritata!

giovedì 16 giugno 2016

In attesa dei ballottaggi elettorali



In attesa dei ballottaggi elettorali – Chissà chi vincerà a Roma? Raggi o Giachetti? E a Torino? Fassino o Appendino? – si assiste indolenti all’entrata in uso di abitudini che destano forti emozioni e promuovono improvvisi turbamenti.
Si scatena la critica sulle posizioni italiane rispetto ai gay! C’è chi vuole vedere bandiere arcobaleno ovunque. E non si dà pace perché niente sventola sulle bacheche di facebook. “Solo video ridicoli” di cani e padroni che scodinzolano. La gioia di un canguro che cerca rifugio o accoglienza. Qualcuno che ride e scorreggia in faccia a chi mangia un gelato seduto fuori da un bar.
“Che magnifica visione.”
C’è chi ride come prima e dopo.
Si ride in attesa di sapere chi vincerà a Milano tra Parisi e Sala.
Chi vince che cosa avrà in premio? Diventerà Sindaco? E’ un premio o un impegno morale prima che estetico? L’armonia e la forma ideale dei corpi che seguono linee di confine.
Appesantiti dai dubbi, corpi senza forme occupano i divani per assistere a quattro coglioni che giocano a pallone!
Povera Francia, France eternelle, assillata da fanatici di ogni tipo. Almeno un po’ di sollievo per Hollande che esulta sugli spalti di uno stadio senza bombe. Meno male che c’è l’Albania che rinuncia alla guerra.
Coi russi, invece, coi russi si perde il decoro: prima sono con te, combattendo fianco a fianco da alleati, e poi devastano Marseille. E’ un dialogo che non dura!
In attesa dei ballottaggi si sorride senza un perché.  Veramente si vorrebbe sputare in faccia a tutti la verità che si è coi cinque stelle! Però meglio far finta di parlare di politica, di critica politica: Gianni Amendola e Antonio Salandra. Poi si rinuncia e si parla di partiti, di destra e sinistra, di Renzi, di De Luca – che c’entra sempre per qualche novità. Si parla di Sgarbi, un altro che non manca mai, adesso è stato persino rivalutato come volto televisivo. Che compagnia, con la Berlinguer e Mieli. Qualcuno già sbuffa, un altro dorme.
“Ma che cazzo di goal mancato! No!” cambio canale. “No!” cambio canale anche di qua. “No, non va bene!” cambio ancora canale. “Sì!” cambio canale un’altra volta. “Sì!” cambio posizione e canale. “No” cambio città, cambio posto, cambio vita, cambio il mondo! “No, il mondo non cambia!” si dice, stupidamente. “Il mondo cambia, eccome se cambia.”

Cambia lo superficial/ cambia también lo profundo/ cambia el modo de pensar/ cambia todo en este mundo// Cambia el clima con los años/ cambia el pastor su rebaño (gregge)// y así como todo cambia/ que yo cambie no es extraño. // Cambia todo cambia/Cambia todo cambia/ Cambia todo cambia/ Cambia todo cambia. // Cambia el sol en su carrera/ cuando la noche subsiste/ cambia la planta y se viste/ de verde en la primavera// Cambia el mas fino brillante/ de mano en mano su brillo/ cambia el nido el pajarillo/ cambia el sentir un amante.

In attesa dei ballottaggi elettorali tornano i marò, con le loro istanze. L’ìndia ha chiuso i suoi rapporti con l’Italia. Anche tra Francia e Russia c’è qualche disagio di troppo e qualche fermo di turisti in vacanza. “A Marsiglia! Ma è pur sempre vacanza!”
 In attesa dei ballottaggi elettorali il mondo cambia, cambiano le opinioni. Cambia l’intenzione di voto, cambiano le volontà di chi voleva andare al mare: “Ma con questi temporali quotidiani passa la voglia!”. Passano gli anni e cambiano le voglie.
In attesa dei ballottaggi elettorali potrebbe arrivare anche la fine del mondo, perché il mondo che c’era non c’è più.
In attesa dei ballottaggi elettorali niente è più come prima.
Aspettiamo tempi migliori per ritrovare morale, etica, condotta, estetica. Prima che tutto cambi.
In attesa dei ballottaggi elettorali si aspetta domani la partita.
“Conte è uno che cambia: un innovatore, uno che sa quel che fa, quel che vuole e quel che non vuole, quel che dice e quel che non dice!”
In attesa dei ballottaggi elettorali è triste pensare che tutto cambia. C’eravamo abituati a Pisapia. Che cosa succederà dopo i ballottaggi elettorali?
In attesa dei ballottaggi elettorali, Berlusconi ha subito un intervento al cuore. C’è stato già chi l’aveva dato per morto.
Ci si abitua troppo facilmente alla morte degli uomini politici.
In attesa dei ballottaggi elettorali almeno c’è il calcio che solleva gli animi.

mercoledì 15 giugno 2016

IL mare visto da lontano

Ci si intossica per presa di posizione. La posizione è una difesa, anche quando si attacca. C’è chi attacca per provocare, chi per stupire, un altro per essere originale. Naturalmente c’è chi ha ragione da vendere, mai da comprare.
Ci sono fatti che appartengono alla storia. E storie che non sono vere.
Ci sono ragioni inconfutabili: si chiamano credenze. Non hanno necessità di essere confutate. Vanno proclamate per dare loro intensità e tono. Diversamente sono dubbio, vergogna e penitenza.
Quanti orizzonti si aprono alla vista di chi è incapace di un gesto di amore.
La notte è sempre nera: la morte no: è paura, anche quando non è un delitto.
I colori sono l’essenza dei corpi che mutano, realizzando un destino segnato.
Ho visto la bruttezza nel bianco pallido di un ricordo. La paura acceca come i sogni. Al risveglio si rinnova quel disagio che non si coglie chiaramente: rimane sempre un intimo segnale di tristezza o di spavento.
Lo spavento è proprio dei bambini. I grandi fanno finta di niente in presenza di estranei.
All’amore rinunciano coloro che guardano attraverso i vetri la discesa feroce della pioggia scatenata da un  temporale, sperando che a loro non succeda niente.
“Ah, se fossi pittore farei tutta la vita il suo ritratto!”
Io ritorno a mia madre, al suo bene che prendeva forma nei suoi occhi innamorati del bel canto, nel suo seno ingrossato dalla fiducia, nella sua volontà di essere parte di un mondo popolato da uomini e non da bestie feroci.
Anche un pulcino può scatenarsi contro un verme. Di pulcini non c’è più traccia.
Se penso a chi reclama continuamente contro un altro mi viene da vomitare.


sabato 19 marzo 2016

Festa di Natale

Abbiate la purezza nel cuore per piangervi addosso, senza rimorsi.
Piangersi addosso è un'estrema richiesta d'amore, che puntualmente viene tradita da chi piange addosso agli altri. A volte sputa addosso se non gli viene perfino lo stimolo di svuotare la vescica addosso a una mendicante inerme, afflitta già dalla sua condizione: infatti non gli fanno paura quei quattro maiali che si parano davanti con i pantaloni abbassati. Neanche ha paura, ha solo schifo del loro odore.  
Sono le cose del calcio. E' il mondo dei tifosi.
"Ma sono persone ignoranti!" si grida fuori dai vetri del pullman, in coro, ubriachi di follia, appena coi pantaloni alzati al punto giusto. Ma non tutti lo fanno, qualcuno li ha giù. E sorride, contento di essere un troglodita.

Le persone per bene sgomentano, senza saper suggerire modi migliori di essere. Non credono più neanche loro a pensieri più alti, azioni più pure, slanci di vita più umana.
Non crede più nessuno a cose del genere.
Si crede in ciò che appartiene agli istinti più bassi.
Neanderthal è vicina se non si sviluppano pensieri ideali che nell'Ideale trovano ragione.
C'è troppo clamore, di voci gonfiate dai giornali e di echi di spari alla televisione. La guerra è dappertutto, per quanto si finga che niente è cambiato.

Si ha bisogno di guardare avanti, verso la caduta rovinosa, ineluttabile, di chi è modello e esempio della fine dell'uomo.

Il Natale ha sempre più bisogno di essere vissuto con la ricerca ungarettiana della solitudine, restando fuori dal clamore della festa, che è scempio, freddo e suicidio: "Non ho voglia/ di tuffarmi/ in un gomitolo/ di strade// Ho tanta/ stanchezza/ sulle spalle// Lasciatemi così/ come una/ cosa/ posata/ in un
angolo/ e dimenticata// Qui/ non si sente/ altro/ che il caldo buono// Sto/ con le quattro/ capriole/ di fumo// del focolare."

"Domani è domenica!" Esulta il coro dei tifosi.

"Chissà se tornerà quel vento che portava aria nuova dai monti!" muove le mani, un'anziana signora che sospira affacciandosi al balcone aperto di fronte allo stadio .


venerdì 18 marzo 2016

Movimenti strani nella lingua di stagione.

Il treno rimanda alla dolce meraviglia della tenera età. 
Non ci sono più posti per stare comodi e allegri
Ci sono solo luoghi che passano, venendoti incontro.
E si rimane da soli. Sorprendentemente senza respiro.
Sospirando si toccano le intimità dei ricordi che affiorano,
riportando il carico delle emozioni che a poco a poco 
si fanno rimpianto.

Il treno è contenuto senza più contenere sciami vocianti.
Si rimane pesantemente al buio, quando l'ultima occasione arriva
e scompare come l'ultima volta che ha raggiunto il suo scopo.

C'è ancora la politica ad occupare le stanze del quotidiano.
Bertolaso non piace a Salvini, perché non è di destra. 
A Berlusconi piace la Meloni, anche se si è schierata
dalla parte di Salvini il quale, a parer suo, vorrebbe occupare il suo posto.
"Non lo permetto né a lui né a lei".

La politica è prosa, non poesia.
La sua lingua è appesantita da infausti presagi.
Bisogna attendere e sperare che niente cambi in peggio.
Il peggio ha da venire con il cambio di stagione.

Bisogna attendere e sperare che qualcosa cambi in peggio,
per credere di aver fatto la cosa giusta.