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giovedì 16 giugno 2016

In attesa dei ballottaggi elettorali



In attesa dei ballottaggi elettorali – Chissà chi vincerà a Roma? Raggi o Giachetti? E a Torino? Fassino o Appendino? – si assiste indolenti all’entrata in uso di abitudini che destano forti emozioni e promuovono improvvisi turbamenti.
Si scatena la critica sulle posizioni italiane rispetto ai gay! C’è chi vuole vedere bandiere arcobaleno ovunque. E non si dà pace perché niente sventola sulle bacheche di facebook. “Solo video ridicoli” di cani e padroni che scodinzolano. La gioia di un canguro che cerca rifugio o accoglienza. Qualcuno che ride e scorreggia in faccia a chi mangia un gelato seduto fuori da un bar.
“Che magnifica visione.”
C’è chi ride come prima e dopo.
Si ride in attesa di sapere chi vincerà a Milano tra Parisi e Sala.
Chi vince che cosa avrà in premio? Diventerà Sindaco? E’ un premio o un impegno morale prima che estetico? L’armonia e la forma ideale dei corpi che seguono linee di confine.
Appesantiti dai dubbi, corpi senza forme occupano i divani per assistere a quattro coglioni che giocano a pallone!
Povera Francia, France eternelle, assillata da fanatici di ogni tipo. Almeno un po’ di sollievo per Hollande che esulta sugli spalti di uno stadio senza bombe. Meno male che c’è l’Albania che rinuncia alla guerra.
Coi russi, invece, coi russi si perde il decoro: prima sono con te, combattendo fianco a fianco da alleati, e poi devastano Marseille. E’ un dialogo che non dura!
In attesa dei ballottaggi si sorride senza un perché.  Veramente si vorrebbe sputare in faccia a tutti la verità che si è coi cinque stelle! Però meglio far finta di parlare di politica, di critica politica: Gianni Amendola e Antonio Salandra. Poi si rinuncia e si parla di partiti, di destra e sinistra, di Renzi, di De Luca – che c’entra sempre per qualche novità. Si parla di Sgarbi, un altro che non manca mai, adesso è stato persino rivalutato come volto televisivo. Che compagnia, con la Berlinguer e Mieli. Qualcuno già sbuffa, un altro dorme.
“Ma che cazzo di goal mancato! No!” cambio canale. “No!” cambio canale anche di qua. “No, non va bene!” cambio ancora canale. “Sì!” cambio canale un’altra volta. “Sì!” cambio posizione e canale. “No” cambio città, cambio posto, cambio vita, cambio il mondo! “No, il mondo non cambia!” si dice, stupidamente. “Il mondo cambia, eccome se cambia.”

Cambia lo superficial/ cambia también lo profundo/ cambia el modo de pensar/ cambia todo en este mundo// Cambia el clima con los años/ cambia el pastor su rebaño (gregge)// y así como todo cambia/ que yo cambie no es extraño. // Cambia todo cambia/Cambia todo cambia/ Cambia todo cambia/ Cambia todo cambia. // Cambia el sol en su carrera/ cuando la noche subsiste/ cambia la planta y se viste/ de verde en la primavera// Cambia el mas fino brillante/ de mano en mano su brillo/ cambia el nido el pajarillo/ cambia el sentir un amante.

In attesa dei ballottaggi elettorali tornano i marò, con le loro istanze. L’ìndia ha chiuso i suoi rapporti con l’Italia. Anche tra Francia e Russia c’è qualche disagio di troppo e qualche fermo di turisti in vacanza. “A Marsiglia! Ma è pur sempre vacanza!”
 In attesa dei ballottaggi elettorali il mondo cambia, cambiano le opinioni. Cambia l’intenzione di voto, cambiano le volontà di chi voleva andare al mare: “Ma con questi temporali quotidiani passa la voglia!”. Passano gli anni e cambiano le voglie.
In attesa dei ballottaggi elettorali potrebbe arrivare anche la fine del mondo, perché il mondo che c’era non c’è più.
In attesa dei ballottaggi elettorali niente è più come prima.
Aspettiamo tempi migliori per ritrovare morale, etica, condotta, estetica. Prima che tutto cambi.
In attesa dei ballottaggi elettorali si aspetta domani la partita.
“Conte è uno che cambia: un innovatore, uno che sa quel che fa, quel che vuole e quel che non vuole, quel che dice e quel che non dice!”
In attesa dei ballottaggi elettorali è triste pensare che tutto cambia. C’eravamo abituati a Pisapia. Che cosa succederà dopo i ballottaggi elettorali?
In attesa dei ballottaggi elettorali, Berlusconi ha subito un intervento al cuore. C’è stato già chi l’aveva dato per morto.
Ci si abitua troppo facilmente alla morte degli uomini politici.
In attesa dei ballottaggi elettorali almeno c’è il calcio che solleva gli animi.

mercoledì 15 giugno 2016

IL mare visto da lontano

Ci si intossica per presa di posizione. La posizione è una difesa, anche quando si attacca. C’è chi attacca per provocare, chi per stupire, un altro per essere originale. Naturalmente c’è chi ha ragione da vendere, mai da comprare.
Ci sono fatti che appartengono alla storia. E storie che non sono vere.
Ci sono ragioni inconfutabili: si chiamano credenze. Non hanno necessità di essere confutate. Vanno proclamate per dare loro intensità e tono. Diversamente sono dubbio, vergogna e penitenza.
Quanti orizzonti si aprono alla vista di chi è incapace di un gesto di amore.
La notte è sempre nera: la morte no: è paura, anche quando non è un delitto.
I colori sono l’essenza dei corpi che mutano, realizzando un destino segnato.
Ho visto la bruttezza nel bianco pallido di un ricordo. La paura acceca come i sogni. Al risveglio si rinnova quel disagio che non si coglie chiaramente: rimane sempre un intimo segnale di tristezza o di spavento.
Lo spavento è proprio dei bambini. I grandi fanno finta di niente in presenza di estranei.
All’amore rinunciano coloro che guardano attraverso i vetri la discesa feroce della pioggia scatenata da un  temporale, sperando che a loro non succeda niente.
“Ah, se fossi pittore farei tutta la vita il suo ritratto!”
Io ritorno a mia madre, al suo bene che prendeva forma nei suoi occhi innamorati del bel canto, nel suo seno ingrossato dalla fiducia, nella sua volontà di essere parte di un mondo popolato da uomini e non da bestie feroci.
Anche un pulcino può scatenarsi contro un verme. Di pulcini non c’è più traccia.
Se penso a chi reclama continuamente contro un altro mi viene da vomitare.